Salvo 1947-2015

Salvo, pseudonimo di Salvatore Mangione (Leonforte, 1947 – Torino, 2015), è stato una figura centrale e indipendente nel panorama dell’arte contemporanea italiana. Dopo gli esordi concettuali nei primi anni Settanta, durante i quali prende parte alle principali ricerche teoriche del periodo accanto ad artisti come Alighiero Boetti, Giulio Paolini ed Emilio Prini, Salvo intraprende un percorso radicalmente personale, tornando alla pittura in un momento in cui essa appariva marginale nel dibattito artistico. A partire dalla metà degli anni Settanta sviluppa un linguaggio pittorico immediatamente riconoscibile, fondato su paesaggi urbani, vedute architettoniche e scorci naturali immersi in una luce irreale e costruiti attraverso campiture di colore intenso e saturo. La sua pittura, solo apparentemente naïf, è in realtà il risultato di una profonda riflessione sulla storia dell’arte, sulla rappresentazione del tempo e sul concetto di memoria. Attraverso un uso colto e consapevole del colore, Salvo costruisce immagini sospese, fuori dal tempo, che dialogano con la tradizione pur mantenendo una forte autonomia espressiva. Nel corso della sua carriera espone in importanti istituzioni e gallerie internazionali, affermandosi come una delle voci più coerenti e riconoscibili dell’arte italiana del secondo Novecento.