Domenico Dell'Osso 1975

Opere
Biografia

Nato nel 1975, Dell’Osso inizia a dipingere all’età di 16 anni. Fin da subito, la pittura diventa per lui uno strumento di introspezione, profondamente radicato in teorie filosofiche legate all’inconscio. Rifiuta l’idea dell’opera come celebrazione di conquiste individuali, preferendo concepirla come mezzo di esplorazione e comprensione della propria interiorità.

 

A partire dal 1993 prende parte a numerose mostre personali e collettive in Italia. Nel 1998 nasce un personaggio ricorrente che diventerà centrale nella sua produzione: una figura umana con la testa sostituita da oggetti o animali, rappresentazione simbolica di emozioni e stati mentali. Questo ciclo viene esposto già l’anno successivo, ottenendo ampi consensi. Negli anni seguenti cresce l’interesse della critica e della stampa, mentre l’artista avvia una parallela sperimentazione nell’arte digitale.

Nel 2007 vince il Premio Arte Mondadori; l’anno seguente si aggiudica il Premio Celeste ed è finalista ai Premi Dalla Zorza e Terna. Le sue opere sono pubblicate in numerose riviste di settore e, per due anni consecutivi, viene inserito nell’annuario “Young Blood” come eccellenza creativa italiana. Collabora con aziende per progetti artistici legati all’interior design e partecipa a eventi culturali e istituzionali di rilievo.

Tra il 2010 e il 2011 è finalista in diversi premi nazionali e internazionali, fino a essere definito dalla critica come “capostipite dei pop surrealisti italiani”. Espone in ambito museale e amplia la propria produzione includendo opere digitali animate. Nel 2011 viene invitato a partecipare alla 54ª Biennale di Venezia.

 

Il suo iconico personaggio pittorico evolve, assumendo tratti più adulti e slanciati: questa nuova fase viene presentata in importanti rassegne e personali. Dal 2013 amplia ulteriormente il proprio raggio d’azione artistico, collaborando con musicisti, istituzioni e aziende. La copertina dell’album Museica di Caparezza è tratta da una sua opera. Dell’Osso partecipa inoltre a programmi televisivi e radiofonici, ed è spesso intervistato dalla stampa.

La sua presenza in musei, fondazioni e mostre collettive – in Italia e all’estero – si consolida nel tempo. Riceve nuovi riconoscimenti e realizza progetti per il mondo dello sport, della musica e della comunicazione. Le sue opere vengono impiegate in contesti editoriali, televisivi e aziendali; tra queste, il ritratto di Papa Francesco, che gli viene consegnato personalmente.

 

Il suo stile è in continua evoluzione, ma conserva come filo conduttore una riflessione profonda sull’identità e sull’interiorità.